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Testamento: perché è bene farlo

Testamento: perché è bene farlo

Fin dall’antica Roma, fare testamento era una prassi importante: era considerato l’atto solenne più sicuro con il quale “pater familias” poteva disporre dei suoi beni. Dalle vestigia romane ai tempi più recenti, si arriva al 1942 quando viene introdotto il codice civile e vengono riconosciute le categorie dei soggetti legittimari.

Notaio, partiamo proprio da quel 1942: codice civile e riconoscimento dei legittimari...

Una data storica, sia per l’entrata in vigore del codice civile sia per il riconoscimento per legge di quote di patrimonio destinate a persone “vicine” al testatore. Se quest’ultimo volesse disporre del proprio patrimonio a favore di terzi, i legittimari possono impugnare il testamento davanti al giudice e ottenere la loro quota legittima, detta anche di riserva. 

Perché è così importante fare testamento? 

Perché è lo strumento principe per lasciare dei beni a chi ci è stato vicino in vita, nel matrimonio o anche al di fuori o al di là di un matrimonio o di una unione civile.

Si riferisce anche ai figli?

In particolare ai figli. Solo il genitore sa quello che ha dato loro, aiutandoli in vario modo, in via diretta o indiretta, e il testamento diventa l’atto con il quale riequilibrare le posizioni
stesse all’interno del nucleo famigliare.

Ci fa un esempio?

Un genitore può lasciare la propria quota disponibile a favore di uno o più figli, al coniuge o a terzi come riconoscenza, dell’aiuto ricevuto in vita da costoro, oppure per dare un contributo economico, in particolare a favore di quel figlio che è stato meno fortunato degli altri, o per assecondare le inclinazioni imprenditoriali di uno piuttosto che dell’altro.

Quindi strumento efficace anche in termini aziendali?

Certamente, col testamento può essere assegnata un’azienda a uno o più figli, tutelando con apposite disposizioni gli altri membri
della famiglia. E viceversa.

Chi non avesse figli, si dovrebbe interessare al testamento?

Il testamento ha un’utilità maggiore per chi non ha figli o coniuge in quanto permette di disporre benefici nei confronti di soggetti ai quali sarebbero negati i diritti, in quanto, senza nulla di scritto, sarebbero esclusi e l’eredità devoluta a favore di parenti prossimi quali fratelli, zii, cugini...

Può essere il caso delle coppie di fatto?

Sì, anche. Un partner di una coppia di fatto può lasciare i propri beni all’altro o all’altra soltanto col testamento, altrimenti, come dicevamo, ne beneficeranno i familiari del defunto con esclusione totale di chi magari ha vissuto una vita, o una parte importante di vita con quest’ultimo.

Cosa fare quindi se interessati a lasciare qualcosa di scritto?

Consiglio di rivolgersi all’esperto in materia, in questo caso il notaio, per avere informazioni corrette al fine di confezionare il testamento “su misura”, che soddisfi le esigenze del testatore e che diventi esecutivo.

Una volta scritto, può essere modificato?

Fino all’ultimo istante di vita.