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Chi ha spostato il mio formaggio? Cambiare se stessi in un mondo che cambia

Chi ha spostato il mio formaggio? Cambiare se stessi in un mondo che cambia

Racconta una rimpatriata di ex compagni di scuola, a Chicago, nella quale si discutono le difficoltà dei molti cambiamenti occorsi nelle loro vite dai tempi del liceo. Uno degli ex studenti si offre di raccontare una storia che lo ha aiutato ad affrontare le trasformazioni. La storia si chiama “Chi ha spostato il mio formaggio?” ed è ambientata in un labirinto tortuoso. I quattro protagonisti sono i due topi Nasofino e Trottolino, e i due gnomi Tentenna e Ridolino I quattro personaggi passano le loro giornate in una stanza del labirinto usata come deposito di formaggio.

Mentre, però, i due topi ogni mattina arrivando alla stanza del formaggio, la ispezionano per verificare i cambiamenti e tengono le scarpe legate sempre al collo per essere pronti a muoversi verso un’altra destinazione, gli gnomi pian piano si sono rilassati, arrivando sempre più tardi la mattina, e senza ispezionare la stanza in cerca di cambiamenti, convinti di poter dare per scontata la generosa scorta di cibo. Quando il formaggio comincia a scarseggiare, i due topi lo notano, mettono su le scarpe e partono alla ricerca di una stanza di formaggio più ricca: la situazione era cambiata e loro cambiavano con essa. Gli gnomi inizialmente non se ne accorgono, poi si lamentano dell’ingiustizia. Cercare nuovo formaggio comporta grande fatica nel labirinto e loro non vogliono rinunciare alla vita agiata costruita attorno al formaggio di quella stanza. Vogliono sapere chi ha spostato il loro formaggio. Anche la mattina dopo, Tentenna e Ridolino tornano nella stanza, sperando di trovare formaggio. Non trovandone riprendono a recriminare. Poi Ridolino si accorge che Nasofino e Trottolino sono andati via e suggerisce a Tentenna di far come loro e addentrarsi nel dedalo in cerca di nuove riserve di cibo. Ma Tentenna rifiuta seccamente. Nei giorni successivi Ridolino continua a proporre di andare alla ventura, e Tentenna sempre rifiuta.

Nel frattempo, Nasofino e Trottolino hanno trovato il formaggio. E’ costato molto lavoro e parecchia incertezza ma alla fine hanno trovato un nuovo deposito in una zona sconosciuta del labirinto.
Invece, giorno dopo giorno, Tentenna e Ridolino continuano a tornare al solito deposito di formaggio, nella speranza di trovarne di nuovo. Li attendono le medesime frustrazioni e le recriminazioni per quelli che credono essere loro diritti. Finché la mentalità di Ridolino comincia a cambiare. Si immagina Nasofino e Trottolino alla ricerca di nuovo formaggio, fantastica di far parte di quella avventura. E più ci pensa più sente di voler partire. Tuttavia Tentenna ripete che se lavorassero di più riuscirebbero a trovare formaggio nel loro deposito e che si sente troppo vecchio per mettersi a cercare formaggio e si sentirebbe uno sciocco a partire.

Il giorno in cui Ridolino comprende di ripetere sempre gli stessi gesti e le stesse parole infruttuosamente, gli viene da ridere pensando a come la sua paura gli sta impedendo di agire.
Scrive su un muro “Cosa faresti se non fossi impaurito?”. Rispondendo alla sua domanda, prende un respiro lungo e si lancia verso l’ignoto.
Il lungo periodo di digiuno lo ha lasciato debole e sentendo l’esiguità delle forze Ridolino dice a se stesso che se avesse avuto un altro cambiamento da affrontare nella vita, avrebbe reagito più prontamente. Vaga così per giorni trovando solo briciole. Da troppo tempo non si è aggirato per il labirinto e ora si sente disorientato. Tuttavia, deve ammettere che non è terrorizzato quanto avrebbe pensato. Per quanto faticosa possa essere la ricerca, è sempre meglio che rimanere immobili e senza formaggio. Ora controlla la situazione. Al contrario di quello che ha fatto in passato nel deposito di formaggio. Così scrive sul muro “Annusa spesso il formaggio così da sapere quando sta invecchiando”.
Si domanda se Tentenna si sia deciso a muoversi o sia rimasto paralizzato dalle paure. Riguardo a se stesso, non sa se sopravvive, ma si sente meglio ora che è in cammino. Per questo scrive sul muro “Quando ti muovi oltre le tue paure, ti senti libero”. Camminando comincia a immaginare la scena di quando gusterà i suoi formaggi preferiti e l’immagine è così vivida da dargli forza. Scrive allora sul muro “Immaginare di gustare il nuovo formaggio, anche prima di averlo trovato, mi conduce ad esso”. E’ poco dopo che trova alcuni pezzi di formaggio fuori una stanza. Entra e con dolore scopre essere rimasto ben poco di quello che sembra essere stato un fornito deposito di formaggio. Scrive sul muro: “Più velocemente lasci il vecchio formaggio, più rapidamente troverai il nuovo”. Lasciando la nuova stanza Ridolino sente che a renderlo felice non è solo il formaggio, ma la sensazione di non essere controllato dalla paura. Non si sente così debole e senza speranze come ai tempi in cui era ancora nel primo deposito. Sul muro scrive: “E’ più sicuro cercare nel labirinto che rimanere in una situazione senza formaggio”.

Capisce anche che la paura nella propria mente è stata più dura della realtà: “Vecchie convinzioni non ti portano a nuovo formaggio”.
E finalmente accade. Ridolino si trova di fronte al deposito del miglior formaggio abbia mai sognato, dove – ci avrebbe scommesso – Nasofino e Trottolino riposano sazi.

Comprende dunque tre cose:
1) il maggior freno al cambiamento è in noi stessi;
2) le cose non migliorano se non cambi te stesso;
3) c’è sempre nuovo formaggio là fuori, che tu ci creda o no.


Sarebbe facile ora ritornare nella pigrizia, ma non ricadrà più nel vecchio errore. Sebbene la riserva di cibo sia ingente non farà passare giorno senza controllare il formaggio e andare in perlustrazione nel labirinto, per farsi trovar pronto a un nuovo cambiamento. In una di queste escursioni sente un rumore, come di qualcuno che si avvicini. Spera e prega che sia il suo amico Tentenna, e che anche lui abbia imparato l’insegnamento “Muoviti con il formaggio e apprezzalo”.